Nell'estate del 1985, con Vera, ho visitato la Necropoli di Grotte delle Fate e la Necropoli di San Cerbone a Baratti, entrando carponi nella sua più grande tomba a tumulo. La mia "passione" per gli Etruschi stava comuinciando a manifestarsi. Sono tornato nel 2019, con Vera, Bruno e Nuccia e ho visitato il Museo Etrusco di Populonia, Collezione Gasparri. In questo luogo suggestivo, quasi incontaminato, in cima al promontorio che domina il Golfo di Baratti, circondato da fitti boschi mediterranei, si ha l'impressione di percepire la presenza degli anctichi Etruschi che l'hanno abitato e vissuto. |
Golfo di Baratti visto da Populonia, 1985 |
nave oneraria etrusco-romana |
anfore e ancore, Museo Populonia, 2019 |
ceramiche etrusche, Museo Populonia, 2019 |
Vera, Nuccia e Bruno, 2019 |
"il Ferro e gli Etruschi" |
Anfora di Baratti, IV secolo d.C. |
brocca da vino e tazza, Populonia |
il suicidio di Aiace Talamonio |
POPULONIA L'etrusca Fufluna (da Fufluns, dio etrusco del vino e dell'ebbrezza) o Pupluna) è stata l'unica città etrusca sorta lungo la costa e una delle più antiche e importanti. Era una delle dodici città della Dodecapoli etrusca, le città-stato principali che facevano parte dell'Etruria, governate da un lucumone e insieme a Volterra è stata uno dei centri di maggiore attività mineraria e dell'industria metallurgica degli Etruschi. Nel periodo del Bronzo Finale (XII-X secolo a.C.) c'erano piccoli nuclei abitativi posti lungo la costa, dall'odierno Golfo di Baratti verso Nord, fino a San Vincenzo, poi all'inizio dell'Età del Ferro (IX secolo a.C.) inizia il processo di aggregazione che porterà all'occupazione di Poggio del Castello e di Poggio del Telegrafo. Populonia deve il suo splendore, oltre allo sfruttamento delle risorse minerarie del Campigliese e della vicina isola d'Elba e alla metallurgia, anche alla sua felice posizione geografica che ne ha sempre fatto un importante crocevia dei traffici medio tirrenici, porto di mare e luogo d'incontro privilegiato di influssi provenienti dal resto del Mediterraneo, un interlocutore privilegiato nei rapporti con le vicine Corsica e Sardegna e che controllava anche l'Arcipelago Toscano. Nel VI secolo a.C. visse il suo periodo di massimo splendore, arrivando ad ospitare molte migliaia di abitanti, con un'acropoli, una necropoli, diversi quartieri portuali ed industriali (presso la marina, sul golfo di Baratti). L'acropoli e l'abitato erano difesi da una prima cinta, mentre una seconda cinta era a protezione dei quartieri industriali situati presso il porto che si erano estesi al di sopra delle necropoli più antiche, lasciando una notevole quantità di scorie di ferro residuate dall'attività metallurgica. Per tutto il periodo etrusco e la prima parte di controllo romano (fino al I secolo a.C.) l'economia di Populonia fu basata sui commerci marittimi e sulle produzioni siderurgiche alimentate dal ferro estratto all'Isola d'Elba che hanno dato il via a una tradizione metallurgica che ha contraddistinto la storia del Piombinese fino ai giorni nostri. Ai quartieri industriali - situati lungo il litorale, nel golfo di Baratti, nei pressi del porto - arrivavano via mare il ferro dell'Elba che veniva fuso in appositi bassiforni con una procedura assai simile all'attuale. Il ferro veniva lavorato per tutti gli usi e commercializzato con altre città etrusche o romane e altri paesi mediterranei con i quali Populonia aveva intensi rapporti commerciali quali Grecia, Libia, Magna Grecia e penisola iberica. [da Wikipedia] |
i Parchi |
I reperti etruschi di Populonia sono al " Museo di Piombino" |
Populonia è presente in "Sulle tracce degli antichi Romani" |
Populonia è uno dei "Borghi più belli d'Italia" |
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