Digitalizzazione delle immagini
LA CODIFICA DELLE IMMAGINI
 (di Diego Lolli)

Le immagini possono essere memorizzate in forma numerica (digitale) suddividendole in milioni di punti, per ognuno dei quali si definisce il colore in termini numerici.

 

Ogni quadratino di questa griglia prende il nome di pixel (picture element). Ad ogni pixel può essere assegnato un valore binario ad es. 0 se nel quadratino prevale il bianco e 1 se nel quadratino prevale il nero

Partiamo a contare i quadratini dal più in basso a sinistra. Possiamo assegnare a questa figura geometrica una serie di bit che è possibile memorizzare in un file di estensione .BMP (triangolo.bmp)

0000000000    011111110    011110000    0110000000     0000000000
Aumentando il numero dei quadratini (pixel),
in cui si scompone l’immagine,
la
digitalizzazione
 risulta più precisa

Quindi con 1 bit per pixel è possibile codificare assenza o presenza di nero.
Ma anche le immagini in bianco e nero hanno diverse sfumature (livelli di grigio)

Utilizzando due bit per descrivere ogni pixel, è possibile diversificare 4 tonalità di grigio diverse.

Quindi, assegnando otto bit (un byte) ad ogni pixel, è possibile differenziare 256 livelli di grigio.

E per le immagini a colori?

In ogni punto, per rappresentare un qualsiasi colore dello spettro, è sufficiente definire l’intensità dei tre colori fondamentali.

Il numero di bit utilizzati per rappresentare il colore di un singolo pixel si chiama PROFONDITÁ del COLORE.

Disponendo di un byte per ogni componente di colore, è possibile rappresentare

256*256*256 = 16.777.216 colori.

Ciascun pixel contenuto in una immagine bitmap (mappa di bit) o raster (insieme di linee orizzontali tracciate elettronicamente) possiede quattro proprietà fondamentali:   1. Dimensione

                                       2. Tonalità

                                       3. Profondità di colore

                                       4. Posizione

1. Dimensione

 

Tutti i pixel contenuti in una immagine digitale hanno dimensioni identiche.

La loro dimensione è determinata dalla risoluzione alla quale l’immagine viene digitalizzata.

 

Esempio:

600 ppi (points per inch) indica che ciascun pixel misura 1/600 di pollice.

(1 pollice = 2,54 cm)

2. Tonalità

I dispositivi di digitalizzazione assegnano un solo colore - o valore di grigio - a ciascun pixel.

 L’illusione dei toni continui si ottiene quando i pixel sono piccoli e quelli adiacenti variano leggermente l’uno dall’altro.

In base al numero di bit che viene assegnato a ciascun canale del pixel, è possibile stabilire quanti valori diversi può assumere il colore in quel pixel e questo ne determina la profondità.

3. Profondità di colore
2 bit 4 bit 8 bit 24 bit

 4. Posizione

Sono le coordinate riga/colonna che ne stabiliscono la posizione all’interno della griglia in cui è stata suddivisa l’immagine.

 

Risoluzione

Il numero di punti, calcolato come Numero Colonne x Numero Righe, rappresenta la risoluzione di un’immagine (640x480).

La risoluzione può venire espressa, però, anche in ppi o dpi (point per pollice o dot per inch) (es. 300 dpi).

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